Il 1° novembre 2022, all’età di 91 anni, moriva A.G. Howson: era nato nello Yorkshire, ultimo di sette figli in una famiglia certo non benestante di quel distretto minerario. Si era distinto negli studi ed aveva ottenuto risultati brillanti come matematico lavorando in teoria dei gruppi.
Lo ricordo qui soprattutto per i suoi contributi importanti all’educazione matematica
internazionale, oltre che britannica. In particolare, menzionerò due aspetti tra i tanti della sua carriera scientifica e accademica, che hanno anche un rapporto importante con il mio sviluppo professionale.
Uno dei contributi maggiori di G. Howson nel campo dell’educazione matematica fu il suo enorme lavoro allo School Mathematics Project (SMP). Nel 1962 infatti fu chiamato a Southampton dal matematico Bryan Thwaites, professore alla Southampton University, e direttore del progetto.
SMP nasceva nel Regno Unito come parte del nuovo movimento internazionale degli anni ’60 per il rinnovamento dell’insegnamento della matematica, noto come New Math, nato sull’onda del cosiddetto effetto Sputnik, quando l’occidente in seguito al lancio del satellite da parte dell’Unione Sovietica (1957) si sentì indietro nella preparazione scientifica dei propri giovani e lanciò nuovi programmi educativi, in particolare per la matematica.
Howson divenne ben presto l’anima creativa e culturale di SMP, cui lavorò fino al 1966 a tempo pieno, lasciando a Thwaites gli aspetti finanziari e amministrativi. Il risultato fu una serie di libri di testo di matematica per le scuole secondarie profondamente innovativi, in cui si proponeva una matematica meno astratta, più ‘umana’, spesso divertente, senza però rinunciare al rigore. Invece di soffermarsi solo sulle aree “tradizionali”, SMP affrontava argomenti come la statistica e la probabilità, la teoria dei grafi, la logica, la matematica delle matrici, il linguaggio delle trasformazioni, il calcolo vettoriale. Inoltre, ogni volume per gli studenti era corredato da un’utilissima guida per gli insegnanti.
L’SMP ebbe un enorme successo anche all’estero. Nel Regno Unito, all’apice del progetto, i
materiali SMP erano utilizzati in vari modi almeno nel 60% delle scuole secondarie britanniche.
In Italia, per iniziativa dell’UMI, nel 1969 furono tradotti presso la Zanichelli i primi tre volumi SMP al fine di “diffondere alcuni progetti più seri sull’insegnamento nella scuola media, preparati in altre nazioni”, come recitano i verbali dell’Assemblea UMI di Montecatini nel marzo 1969. Sarebbe poi seguita la traduzione dei rimanenti volumi.
Un secondo momento importante nella vita di G. Howson è il suo contributo all’ICMI (International Commission for Mathematical Instruction: è la commissione per la didattica della matematica dell’IMU, l’Unione Matematica Internazionale), di cui fu Segretario Generale dal 1983 al 1990.
Come racconta nell’intervista che gli fece A. Karp nel gennaio del 2008 (Karp, 2014. pp. 69-86), egli venne a contatto con l’ICMI nel 1958, quando tutto lo staff di matematica del Royal Naval College, presso cui egli in quel momento insegnava ai tirocinanti della RAF (non matematica ma come teleguidare i missili), andò in blocco al Congresso Internazionale dei Matematici (ICM: è il congresso dell’IMU, che si tiene ogni 4 anni) a Edimburgo. Stando a quanto dichiara nell’intervista, egli in quegli anni aveva perso molto interesse per la matematica pura. Così decide “di partecipare alle sessioni dell’ICMI sull’insegnamento della matematica per ascoltare discorsi che avrei potuto comprendere appieno e forse apprezzare!”. Howson prosegue nell’intervista dicendo che non ebbe altri contatti con l’ICMI fino al 1962, anno del successivo convegno ICM a Stoccolma: “questa volta prestai più attenzione. Stavo per entrare in SMP e avevo letto il Rapporto Royaumont [importante convegno sull’insegnamento della matematica, tenutosi nel 1959 a Royaumont in cui si lanciò il programma della New Math: OECD, 1961, n.d.R.]. Il presidente di quel seminario era anche l’allora presidente dell’ICMI, Marshall Stone [illustre matematico, presidente dell’IMU dal 1952 al 1954 e presidente dell’ICMI dal 1959 al 1962, n.d.R.], e quindi ero interessato a partecipare a quegli incontri dell’ICMI”.
Da quelle conoscenze con gli ambienti internazionali della didattica della matematica crebbe in Howson l’interesse per sviluppare le sue attività anche nel contesto internazionale, promosse sempre più anche dal successo di SMP fuori dal Regno Unito: cominciò così a ottenere incarichi ufficiali da parte dell’ICMI. Per esempio nel 1966 per il convegno ICM di Mosca preparò su incarico ICMI in collaborazione con l'Associazione degli insegnanti di matematica (ATM, fondata da C. Gattegno nel 1950) un opuscolo sui problemi dell’insegnamento della matematica che fu poi distribuito durante il convegno. Da allora partecipò a tutti i convegni ICME (con la E: sono i convegni internazionali dell’ICMI – con la I – anche questi ogni quattro anni) fino al 2004, tranne uno, contribuendo variamente alla vita della Commissione.
Per questo ne fu nominato Segretario Generale per due mandati, dal 1983 al 1990. Nell’intervista citata A. Karp gli domanda quali sono stati i suoi contributi alla vita della commissione. La risposta è moto interessante, in quanto si coglie le difficoltà dei rapporti tra IMU e ICMI in quegli anni: “Ci sono stati problemi quando abbiamo rilevato l’ICMI. Penso che la cosa importante che abbiamo fatto sia stata convincere l’IMU che l’ICMI aveva un futuro; che era un corpo di lavoro vitale. Poi ci hanno dato supporto e denaro. E i rapporti tra ICMI e IMU si sono rafforzati negli anni. Sono molto più forti ora [2008, n.d.R.] rispetto a quando ero in carica. L’altro risultato più visibile è stato quello di istituire gli Studi ICMI. Il PME esisteva già allora come gruppo di studio associato, legato all’ICMI ma con attività proprie e dotato di notevole autonomia. Abbiamo aumentato il numero di tali gruppi. Abbiamo anche aumentato il numero di paesi associati all’ICME.”
Fu proprio da allora, quindi grazie anche al contributo di Howson, che i rapporti tra IMU e ICMI incominciarono a migliorare e questo processo continuò e si ampliò negli anni successivi, grazie al lavoro di molti, ma iniziato proprio da G. Howson.
Credo che tutta la comunità dei ricercatori in didattica della matematica gli debba essere grata per questo, oltre che per gli innumerevoli suoi apporti dati anche in altri settori dell’educazione matematica, primo fra tutti quello della storia dell’educazione matematica, cui dette contributi parimenti ampi e profondi (si veda ad esempio: Howson, 1982) e su cui penso che persone più qualificate di me potranno dare un giudizio più competente.
Per quanto mi riguarda, gli sono profondamente grato perché la lettura e l’uso con insegnanti dei volumi dell’SMP mi accompagnò nei primi anni di lavoro in didattica all’università e costituì un mio indubitabile apprendistato professionale. Così pure, l’avere potuto dirigere l’ICMI in tempi in cui i rapporti con l’IMU erano divenuti cordiali anche grazie al lavoro di Howson è stato un momento importante nella mia crescita professionale che proprio questi mutati rapporti hanno permesso.
Ferdinando Arzarello
Riferimenti bibliografici
- Howson, A. G. (1982). A history of mathematics education in England. Cambridge: Cambridge University Press.
- Karp, A. (2014). Leaders in Mathematics Education: Experience and Vision. Rotterdam-Boston: Sense Publishers
- OECD (Organization for Economic Co-Operation and Development), (1961). New thinking in school mathematics. Paris: OECD.