Miranda Mosca
Miranda Mosca è stata socio fondatore dell’Associazione Subalpina MATHESIS nel 1991.
Ha promosso l’adesione associativa e contribuito all’ideazione e al supporto dello svolgimento dei corsi di formazione per insegnanti ininterrottamente dal 1991 al 2017 con abnegazione e tenacia al fine di collegare l’apporto scientifico dell’Università a uno sviluppo qualificato della professionalità docente.
Ha frequentato con interesse ella stessa le conferenze del giovedì e ha collaborato ai lavori della SIS Piemonte (Scuola Interateneo di Specializzazione per la formazione degli insegnanti) fin dalla sua prima istituzione. Da queste esperienze ha elaborato conoscenze capaci di ampliare la cultura matematica, della quale è stata partecipe motivata e testimone attiva e costruttiva nel proporre attività innovative per la scuola, tra le quali ricordiamo i laboratori e il teatro matematico.
Ha curato l’editing e la revisione delle bozze degli Atti dei corsi di formazione, valorizzando i testi forniti dai relatori e promuovendo la loro diffusione. In particolare, intenso è stato il suo impegno in questo senso per i periodici convegni di DI.FI.MA. (Didattica della Fisica e della Matematica), del cui Comitato Tecnico e Scientifico è stata membro dal 2005 in poi, e del progetto Lauree Scientifiche. Ha inoltre sempre partecipato attivamente alle ricerche del Nucleo di ricerca didattica coordinato dal professor Ferdinando Arzarello presso il Dipartimento di Matematica Giuseppe Peano: in tale veste ha collaborato come autore alla redazione di importanti pubblicazioni di ricerca didattica in matematica. Si ricorda a questo proposito un volume sulla didattica della Geometria.
Negli ultimi anni ’90 ha operato per una ricerca sulle Prove di Matematica all’Esame di stato riformato nel triennio della secondaria superiore. In ambito nazionale ha altresì collaborato con l’INVALSI per l’elaborazione di Prove di Matematica originali, partecipando – previa selezione di merito – alla relativa Scuola-autori estiva.
Ha inoltre svolto attività di valutatore esterno delle scuole e di esperto di Miglioramento in regioni diverse per conto del Sistema nazionale di Valutazione.
La Matematica ha ispirato alcuni aspetti fondanti della sua filosofia di vita e di pensiero, al punto che i colleghi del collegio docenti dell’Istituto Bodoni, dove ha concluso il periodo attivo dell’insegnamento, nel salutarla, le donarono una targa con queste parole “A Miranda, la nostra filosofa, convinta che la matematica sia soprattutto un modo per pensare il mondo”.
In effetti, con tacita passione e generosa propensione educativa, Miranda rendeva disponibili con sobria naturalezza impliciti consigli, indicazioni, spunti di osservazione e di riflessione d’ordine numerico, geometrico, algebrico in molte conversazioni o situazioni di vita sociale.
Come hanno osservato alcuni, grazia e rigore caratterizzavano le sue considerazioni. Ne è esempio l’incipit del capitolo 4, Geometria sul cilindro, del citato volume collettaneo Dalla geometria di Euclide alla geometria dell’Universo:
“Forse qualcuno ricorderà di aver camminato, da bambino, su uno di quei grandi tubi che si possono trovare distesi a terra, in cantieri edili […] Occorreva porre i piedi accortamente l’un dietro l’altro, come su un asse di equilibrio: mantenere la medesima direzione era condizione indispensabile per non scivolare giù da quell’altezza su cui ci sentivamo importanti; andavamo diritti da una base all’altra del cilindro, seguendo la via più breve; non lo sapevamo, ma stavamo percorrendo una particolare geodetica della superficie del cilindro”
Poco oltre collegava le geodetiche agli avvolgimenti di alcune specie di piante attorno a un fusto; il paragone con la natura delle piante non è casuale: amava coltivare i fiori e le piante, cogliendone spesso spunti per ragionamenti di ampio respiro, senza scivolare in luoghi comuni o pressapochismi, curiosa del mondo scientifico in generale.
Non ultima fra i suoi interessi è stata l’Astronomia, ad esempio la struttura dei calendari.
Anche il suo approccio alla lingua era improntato a esigenze di rigore e pertinenza, sia etimologica sia sintattica. Per questo motivo fu sempre attratta dal rapporto tra pensiero e linguaggio, che esplorò fino ai recenti studi e alle conseguenti sperimentazioni didattiche sulla logica dell’argomentazione, di cui si trova traccia in alcuni suoi appunti inediti.